Mio figlio compie sei mesi e, su consiglio della pediatra, al 5° mese abbiamo iniziato con lo svezzamento: abbiamo sostituito il pasto di mezzogiorno, normalmente effettuato con latte materno come il resto dei pasti, con una pappa di brodo fatta con una patata e una carota, con l'aggiunta di crema di riso o mais e tapioca. Ad alcuni miei amici, che hanno il figlio nato nello stesso periodo del mio, per motivi di allergia da parte del padre e della madre, hanno sconsigliato lo svezzamento prima dei sei mesi. Premettendo che io soffro di asma e rinite allergica, e avendo iniziato lo svezzamento al quinto mese, questo può provocare lo sviluppo di allergie anche a mio figlio?
La necessità di ritardare il divezzamento nei bambini con una chiara predisposizione all'allergia non è legata al divezzamento stesso, ma alla possibilità che, con l'introduzione della prima pappa, vengano ingeriti cibi ad alto potere allergizzante. Nel primo anno di vita questi cibi sono rappresentati principalmente dalle proteine del latte vaccino, dalle uova e dal merluzzo. Solo per questi cibi si preferisce, in caso di alta predisposizione allergica, ritardarne l'introduzione fino al compimento del 1° anno di vita. L'epoca di inizio del divezzo è fisiologicamente posta tra il 4° ed il 6° mese, anzi in tutti i bambini allattati al seno si preferisce iniziare dopo il 6° mese, al fine di prolungare l'allattamento materno. Quindi l'introduzione tra il 4° ed il 6° mese, in bambini atopici, di cibi quali brodo vegetale, crema di riso, omogeneizzati o liofilizzati di carne, olio di oliva e frutta, non determina un aumento del rischio di allergia alimentare. Se il bambino è allattato al seno e non assume un'integrazione di latte artificiale, sarà meglio ritardare anche l'introduzione del parmigiano. Se assume già latte artificiale, senza alcun disturbo, sarà inutile adottare tale precauzione.
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