Quando ha il raffreddore gli viene anche l'asma Mio figlio Alessandro, di 21 mesi, soffre di bronchite asmatica. Di solito il sintomo insorge a seguito di un raffreddore e lo curiamo con un cortisonico per aerosol e con un mucolitico per asmatici. La mia domanda è duplice: da un lato vorrei sapere qualcosa in più sul meccanismo che trasforma un raffreddore in bronchite asmatica, dall'altro vorrei avere un parere sulle modalità di prevenzione o, quantomeno, di riduzione del danno. Mi pare di aver notato che se, quando inizio a sentire sibili sospetti, tosse secca e catarro, intervengo subito con il mucolitico … (nome commerciale del salbutamolo), riesco a contenere il problema, nel senso che l'asma vera e propria non si sviluppa e non c'è bisogno del cortisonico. Questa mia osservazione (e conseguente azione) ha dei fondamenti di realtà o è solo una mia idea? Quali altri mezzi ho per evitare l'asma? Non ho notato niente che possa far pensare, al momento, ad una forma allergica di asma. Però vivo in una grande città, dove l'aria non è certo pura.

Innanzitutto va precisato che il nome commerciale da lei segnalato non si riferisce ad un farmaco mucolitico bensì ad un broncodilatatore il quale, ovviamente, migliora la situazione respiratoria del bimbo combattendo il broncospasmo che si verifica durante gli episodi riferiti. Bisogna però ricordare che questi quadri si possono presentare nei primi anni di vita con maggiore facilità di quanto non avvenga negli adulti e questo soprattutto per ragioni anatomiche. Infatti il calibro delle vie bronchiali dei bambini è nettamente più piccolo così come la capacità polmonare totale e la superficie di contatto aria/tessuto che, nel neonato, è 26 volte inferiore a quella dell'adulto.

Nei primi anni di vita pertanto una bronco-ostruzione può anche essere determinata dall'ipersecrezione catarrale e dall'edema delle mucose bronchiali. Molto frequenti nell'infanzia sono le infezioni respiratorie associate a respiro sibilante, quasi sempre di origine virale, in particolare da virus respiratorio sinciziale. Questi episodi si possono ripresentare periodicamente nello stesso bambino. Per quanto riguarda la prevenzione, se il suo bambino si ammala frequentemente sarebbe auspicabile, dopo aver consultato il suo pediatra, una terapia immunostimolanti, in modo da aumentare le difese del piccolo e far sì che gli episodi infettivi si riducano di frequenza.

La terapia preferibile durante le crisi è sempre un'associazione del broncodilatatore con il cortisonico perché, oltre ad aumentare il diametro delle vie bronchiali, è necessario agire anche sull'infiammazione delle vie aeree.

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