Il mio bambino, fin da quando ha iniziato a camminare, cammina in punta di piedi. Dai tre ai cinque anni gli hanno diagnosticato piattismo e valgismo alle ginocchia e dicevano che camminare in punta di piedi è un suo atteggiamento. Adesso ha sei anni e mi sono rivolto da un fisiatra che mi ha diagnosticato che il bambino ha il tendine corto e per questo ha il valgismo alle caviglie; gli ha prescritto dei plantari con rialzo posteriore affinché mettesse giù i piedi ma niente da fare. Cosa altro posso fare? È ormai troppo grande per risolvere tale problema? Che massaggio o ginnastica posso fargli fare?
Il cammino persistente sulle punte dei piedi può essere un quadro di facile riscontro nel bambino che ha appena raggiunto la deambulazione autonoma. Nei piccoli che sono stati messi nel girello è frequente; è comunque un quadro che merita di essere monitorato nel tempo, ma non preoccupante. Se il quadro vira verso una deambulazione sulle punte saltuaria e cioè con il bambino che alterna un passo sulle punte ad un passo plantigrado, sicuramente è un buon segno.
È importante comunque verificare che la deambulazione si normalizzi dopo i tre anni di età. A questo punto bisogna verificare che:
- la deambulazione sulle punte sia persistente e non saltuaria;
- escludere la presenza di patologie nervose e miopatie.
Se tali problemi vengono eliminati resta la possibilità che il bambino sia un cosiddetto "camminatore sulle punte idiopatico". Nel qual caso si può intraprendere un trattamento con stretching muscolare e tutori che costringano il bimbo ad un cammino plantigrado. In alcuni casi risulta necessario confezionare due apparecchi gessati che tengano l'articolazione tibio-tarsica a 90° per un paio di settimane.
Nel suo caso non è chiaro se suo figlio cammina permanentemente o saltuariamente sulla punta dei piedi e se vi è differenza o meno nel cammino con scarpe e a piedi scalzi; e non mi sembra sia stato sottoposto a visite volte a diagnosticare l'origine del problema. L'ultimo consiglio che Le hanno dato mi sembra il più semplicistico anche se devo sottolineare che il collega fisiatra ha visitato il piccolo, cosa che è fondamentale, ed io non ho altri elementi se non il suo racconto.
Comunque non posso che consigliarle di far eseguire una visita da un ortopedico esperto in problematiche infantili per sgomberare definitivamente il campo da dubbi, formulare una corretta diagnosi ed instaurare il trattamento più opportuno
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