l'informazione
dalla parte dei bambini
Questo sito web utilizza cookie tecnici al fine di rendere più efficace la navigazione. Alla pagina "Policy dei cookies" trovi l'informativa e le istruzioni per gestire le impostazioni del browser.
Proseguendo nella navigazione dichiari di accettare la nostra policy dei cookies.
per approfondire insieme
Allattamento al seno: le schede della Associazione per la Ricerca in Pediatria. Alcuni semplici consigli per favorire l'allattamento al seno e per prevenire le complicazioni più frequenti.
a cura di: Dott. Gianni Caso (pediatra), Dott.ssa Annamaria Marengoni (pediatra), Dott. Leo Venturelli (pediatra)
Il latte materno è il miglior latte in natura per il bambino nel primo anno di vita perché:
Di seguito vengono forniti alcuni semplici consigli per favorire l'allattamento al seno e per prevenire le complicazioni più frequenti (ragadi, ingorgo mammario) che possono compromettere la possibilità di allattare.
La mamma che allatta deve scegliere un ambiente tranquillo, deve essere rilassata, deve sedersi comodamente, anche utilizzando cuscini per sorreggere il bambino, e uno sgabello per tenere sollevati i piedi.
Il bambino può essere tenuto in qualsiasi posizione, purché respiri liberamente e, al fine di evitare la formazione di ragadi, purché riesca ad attaccarsi al seno afferrando sia il capezzolo che l'areola (la zona scura intorno al capezzolo).
È utile variare le posizioni di allattamento in modo che tutti i dotti del seno, anche i più profondi, vengano svuotati, e non si verifichi un ingorgo mammario.
Alcuni consigli:
È necessario alternare il seno da offrire al bambino, per mantenere un buon apporto di latte in entrambe le mammelle.
La poppata dovrebbe durare circa 20-30 minuti (non oltre per evitare che il piccolo succhiando a vuoto, irriti il capezzolo).
Di solito il bambino si stacca da solo dal seno, ma se si deve interrompere il pasto non va allontanato lasciando che rimanga attaccato al capezzolo, perché ciò può facilitare la comparsa di ragadi.
L'emissione dell'aria introdotta durante il pasto è detta "ruttino". Spesso si associa al "rigurgito" di piccole quantità di latte. Il "ruttino" non è obbligatorio, ed è errato credere che in sua assenza il latte non venga digerito.
Tra una poppata e l'altra la cute del seno deve essere mantenuta asciutta e morbida per prevenire le ragadi.
Alcuni consigli:
Generalmente è opportuno non stabilire degli orari rigidi per i pasti, ma allattare il bambino quando mostra di aver fame (allattamento "a richiesta"), senza farlo attendere eccessivamente, perché non sia troppo affamato e non si attacchi in modo frenetico, anche al fine di prevenire ingorgo mammario e ragadi.
È opportuno però, tranne che nelle prime due settimane di vita, mantenere intervalli superiori alle due ore circa per non rischiare che insorgano nel bambino "abitudini" che possano alla lunga divenire difficili da sopportare per una mamma.
Alcuni consigli:
attaccate il bimbo ogni volta che piange o sembra aver fame finché l'apporto di latte non si è stabilizzato e il bambino non torna al peso che aveva alla nascita (di solito sono necessarie circa due settimane)
Nelle prime settimane di vita un neonato che si scarica almeno 4 volte al giorno e che ha almeno 6 pannolini bagnati sicuramente si alimenta a sufficienza, soprattutto se si dimostra soddisfatto dopo un pasto regolare.
Il peso del piccolo, dopo il calo, dovrebbe tornare a quello iniziale entro 10-14 giorni. Successivamente, nei primi 3 mesi, il lattante dovrebbe aumentare di circa 150-200 gr per settimana.
Nella mamma un valido indicatore di buona produzione lattea è la comparsa, dopo 2-3 settimane di allattamento, del riflesso di eiezione che si manifesta con una sensazione di "formicolio" o di emissione di latte appena prima di allattare, o dal seno opposto a quello a cui è attaccato il bambino.
Tranne casi particolari, è inutile la "doppia pesata", mentre è più razionale pesare il bambino una volta alla settimana, nudo, prima del pasto, sempre alla stessa ora.
Le aggiunte di latte artificiale, se non necessarie, sono sempre sconsigliate, ancor di più nelle prime 4-6 settimane perché, riducendo il tempo in cui il seno viene stimolato, cala la produzione di latte essendo la suzione il principale fattore che ne favorisce la formazione.
Alcuni consigli:
La dieta della mamma che allatta deve essere varia, ad alto contenuto di liquidi, vitamine e sali minerali, e deve contenere in più le calorie necessarie per compensare quelle secrete con il latte e necessarie per produrlo. Il latte e i latticini sono alimenti importanti, e se la mamma non li introduce perché è allergica o non li gradisce, la dieta deve essere integrata con calcio.
Alla mamma che allatta si consiglia di non assumere superalcolici, di non fumare e di limitare il consumo di quei cibi che possono talvolta modificare il sapore del latte o determinare problemi gastrici o diarrea nel bambino.
Non è dimostrato che esistano cibi capaci di aumentare la produzione di latte.
Alcuni consigli:
I farmaci possono interferire negativamente con l'allattamento (passano nel latte e/o ne riducono la produzione e/o ne modificano la composizione).
La mamma che allatta dovrebbe quindi assumere solo farmaci "indispensabili", prescritti dal medico, evitando l'autoprescrizione e l'abuso di medicinali non necessari.
l farmaci dovrebbero essere assunti subito dopo la poppata, evitando l'allattamento, se possibile, per alcune ore dopo la loro somministrazione.
In ogni caso è bene sorvegliare Io stato di salute del lattante e riferire tempestivamente al pediatra la comparsa di eventuali effetti collaterali.
Farmaci non sconsigliati (alcuni esempi): paracetamolo (es. Tachipirina, Efferalgan), acido acetilsalicilico (es. Aspirina), amoxicillina (es. Zimox, Velamox), eritromicina (es. Eritrocina)
Talvolta il latte materno deve essere tolto, come nel caso di un ingorgo mammario, o qualora la mamma decida di continuare a somministrare il suo latte anche se non può essere presente per allattare (per esempio perché riprende a lavorare).
In questi casi si può ricorrere alla "spremitura" manuale del seno, o si può utilizzare il tiralatte. Il latte materno può essere conservato.
Alcuni consigli:
È opportuno consultare al più presto il pediatra se:
1/1/1997
12/3/2018
I commenti dei lettori
e quando il latte se ne va? ho una piccola di 1 mese, e per curare delle ragadi molto profonde ho dovuto sospendere per qualche giorno l'allattamento, ma ormai sento il seno molto sgonfio. mi sono accorta però che spremendo i capezzoli esce ancora qualche goccia. è possibile stimolare di nuovo la montata lattea? grazie mille.
anna maria (PD) 10/08/2011
mia figlia ha 20 giorni ed ho dovuto ricorrere all'aggiunta di latte artificiale perchè in una settimana ha avuto un calo di 150 gr.l'attacco al seno ogni volta ma non riesce a prendere piu' di 30 gr.anche se ricorro al tiralatte per darle l'aggiunta di latte materno anzichè artificiale,piu' di 40 gr alla volta non riesco a darle. prendo regolarmente l'integratore lattepiu' e lactogal e bevo molta acqua naturale. cosa posso fare per aumentare la quantità di latte e riuscire finalmente ad allattarla solo col latte materno?? Romina,15.06.2012
romina (RM) 15/06/2012
Tutti gli ultimi commenti
Ti interessano i commenti dei lettori ad altri articoli? Trovi i più recenti alla pagina BLOG
Scrivi anche tu un commento a questa pagina:
Questo è il tuo spazio: SCRIVI QUI il tuo commento, regalaci la tua esperienza, arricchisci la pagina con la tua storia. Attenzione: NON usare questo box per fare DOMANDE agli esperti!Ultimi articoli in pubblicazione
Quiz della settimana
Riguardo a questo passaggio: "non offrite il biberon nelle prime 6 settimane, successivamente utilizzatelo, se volete, 1 volta al giorno per acqua o tisane in modo da abituare il bambino a succhiare anche dalla tettarella" Non c'è alcun motivo per dare altri liquidi diversi dal latte (materno) ad un bambino prima dei 6-9 mesi
Fabio C. (BO) 01/11/2010