Mia figlia, tre anni e mezzo, non ha mai dormito bene. Si addormenta facilmente, ma si sveglia molto spesso, nei primi due anni anche 12-15 volte a notte, adesso 2-3 volte, anche se si riaddormenta subito dopo un sorso di latte o di ciuccio. Non ha mai dormito con noi nel lettone o in camera ma, per stanchezza, io e mio marito (l'addormentiamo a turno) passiamo poi metà della notte nel suo letto. Se si sveglia ed è sola, ci chiama invariabilmente, o viene da noi. Le abbiamo parlato, spiegandole che ognuno deve dormire tutta la notte nel suo letto, che noi siamo esausti di passare da un letto all'altro 2-3 volte a notte, ma lei ha paura di dormire da sola. Abbiamo promesso premi, ci siamo arrabbiati: non funziona niente, e noi comunque non vogliamo che dormire da sola diventi una punizione. Vorrei specificare che per il resto è una bambina assolutamente serena e solare. Evidentemente abbiamo sbagliato qualcosa fin dall'inizio, ma non so cosa, e adesso ho bisogno di aiuto per non trascinare questa situazione fino a non so quando. Cosa posso fare? Aiutatemi, vi prego!!

Gentile signora, i problemi legati all'alimentazione e al sonno sono i più diffusi nei primi anni di vita; sono due funzioni molto importanti per la sana crescita del bambino e forse per questo creano tanta ansia nelle mamme. Nei problemi legati al sonno si aggiunge anche il disagio dei genitori che, non potendo riposare bene, inevitabilmente sono più nervosi ed irritabili con conseguente ansia nel momento del sonno; questi stati d'animo arrivano anche al bambino e lo rendono irrequieto ed insicuro e così il sonno dei bambini diventa la spia della tensione che c'è in famiglia.

È naturale che tutto ciò che accade nel corso della giornata si rifletta sui sogni e sul sonno del bambino. Il momento del "distacco" dai genitori e dal mondo esterno, rappresentato dalla solitudine della propria cameretta, prima o poi per ogni bambino diventa un problema che naturalmente va affrontato subito per non creare ulteriori disagi poi meno facilmente sanabili.

Nella sua lettera una frase mi ha fatto riflettere, "non vogliamo che dormire da sola diventi una punizione". Provate a ripensare se, nella vostra infanzia, avete vissuto questa esperienza. Forse lei o suo marito, avete sperimentato "l'essere mandati a letto per punizione". La mia è un'ipotesi ma spesso questo accadeva in passato e succede anche ora. Me lo sento dire frequentemente nelle consulenze "non ha voluto mangiare ed il papà l'ha mandata a letto...", è un esempio delle situazioni che sto ipotizzando.

La mancanza di sicurezza reale e profonda nell'impartire delle regole nell'educazione è all'origine del comportamento insicuro dei bambini che devono sentire che quello che i genitori chiedono loro di fare è veramente ciò che pensano sia meglio per il loro benessere. Se voi sarete veramente tranquilli e fermi nel dire a vostra figlia che la sua cameretta e il suo lettino sono il luogo più sicuro dove lei può fare la nanna tranquillamente, per poi essere più riposata durante il giorno, anche lei si sentirà più sicura.

Potete darle un indumento che "sa di mamma" o qualche altra cosa che faccia provare alla bimba la sensazione di averla vicina. Dormendo con lei nel lettino è come se voi le diceste "è vero che se noi dormiamo con te tu puoi stare più tranquilla e c'è veramente qualche cosa di cui aver paura stando sola nel tuo letto, perciò noi accettiamo di dormire qui con te". Spesso non sono le parole che trasmettono un pensiero, ma un comportamento dice molto di più. Quando si sveglia, abbracciatela e rassicuratela ma poi nel suo lettino ci torna da sola.

Sarebbe interessante poter "leggere" i suoi disegni perché spesso rappresentano il mondo onirico del bambino. Invitatela a raccontarvi i suoi sogni, così potrete aiutarla ad esprimere le ansie che vive durante il sonno. Controllate i programmi televisivi che guarda e tenete presente che le scene dei cartoni animati spesso sono troppo eccitanti anche se non violente; anche nei telegiornali, che occasionalmente potrebbe sentire, si trasmettono frequentemente notizie che possono diventare inquietanti per chi è troppo piccolo per distanziarsene, anche se spesso ne sono coinvolti emotivamente anche gli adulti. Ma soprattutto è importante la vostra autentica e profonda convinzione che il sonno sia un momento di benessere che la bimba "può" vivere con serenità e senza paure.

Solo se ne sarete veramente convinti voi riuscirete a contenere le sue inevitabili "suppliche" di dormire con lei e le infonderete la sensazione che il suo lettino è il luogo più sereno e sicuro che per lei possa esistere. Mi ripeto, ma purtroppo andando a letto con lei avete confermato le sue paure; è come se voi le diceste "se io sto qui con te, tu puoi stare più tranquilla".

Ora, naturalmente, sarà più difficile farle perdere questa convinzione ma, dicendole che avete sbagliato nel credere che per lei fosse meglio dormire con la mamma o con il papà e che ora siete "sicuri" che "per lei" la cosa più giusta è dormire da sola nel suo letto, la aiuterete ad accettare il cambiamento. Qualche volta i genitori hanno la sensazione che ammettere un proprio errore con i figli possa far perdere autorevolezza, ma è proprio il contrario: solo essendo veri e "umani", e come tali soggetti ad errore, si è più credibili.

Nel caso dell'educazione dei figli in particolare, gli errori che si commettono sono sempre in assoluta buona fede, ma spesso si ha grande difficoltà nel dire ai figli, soprattutto quando sono ancora piccoli, "ho sbagliato". Questo mette i bambini nella condizione di considerare i genitori infallibili e nel confronto loro ne escono sempre perdenti sentendosi una nullità.

Per comprendere meglio queste dinamiche vi consiglio di leggere "Genitori efficaci" di T. Gordon, edito da "la Meridiana".

Cari auguri e se lo ritenete necessario riscrivetemi.

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