Sono mamma di due bambini, di quattro ed un anno. Il secondo bambino è nato con una ptosi (N.d.R.: abbassamento della palpebra superiore) all'occhio destro. Guardando le domande e risposte già pubblicate ho letto che si consiglia l'intervento dopo qualche anno. Ma, mi chiedo, è solo per evitare anestesia totale o ci sono altri motivi? E inoltre, non è più traumatico per il bambino subire un intervento quando è più grande e quindi più consapevole? La ptosi è sempre segnale di un difetto non solo estetico, ma anche dell'occhio stesso? È solitamente ereditaria? Potete darmi chiarimenti sulle modalità dell'intervento chirurgico?

Carissima, le domande sono molte e tutte importanti, per questo con brevità le darò il mio personale punto di vista, che può non esser quello di tutti i colleghi oculisti che sentirà. Procrastinare l'intervento può esser utile (quando sia differibile, ovvero quando non comprometta lo sviluppo visivo) per due ragioni: l'anestesia locale è possibile in un ragazzino e non in un bambino, e questa soluzione permette di regolare, con la collaborazione del paziente, l'entità della chirurgia. In altre parole la palpebra con ptosi è come una coperta corta: se la tiriamo su rischiamo di scoprire l'occhio durante le ore notturne e quindi di esporre la cornea, che deve esser sempre lubrificata ed umettata dall'ammiccamento. Non è l'anestesia totale che ci preoccupa quanto lo svantaggio di non renderci sempre conto di quanto abbiamo corretto il difetto; la seconda ragione, meno importante, è legata alla crescita della cicatrice, che tende ad aumentare in larghezza, seppur attenuando il rilievo, con gli anni.

La problematica psicologica ha poca importanza nel senso che, operando centinaia di bambini, so per esperienza diretta che la risposta al trauma è variabile e non sempre legata all'età; in ogni caso le suggerirei di non farsene un problema. La ptosi può causare problemi visivi ed, a volte, esser un segnale di altri problemi sistemici o oculari. A volte (10-20% dei casi) c'è ereditarietà. Ci sono tre tipi di chirurgia: la sospensione al frontale, ovvero l'ancoraggio della palpebra al muscolo frontale, l'accorciamento del muscolo elevatore della palpebra ed infine la plicatura dello stesso muscolo. È un intervento che richiede comunque una certa esperienza e discreta abilità.

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