A mia figlia è stata diagnosticato una sinusite dopo aver fatto una radiografia dei seni paranasali. Vorrei sapere tutto sulla sinusite e le cure. Il mal di testa e i dolori dietro gli occhi possono essere sintomi della sinusite?

La sinusite è un’infiammazione acuta, subacuta o cronica, purulenta, di una o più cavità paranasali. Queste cavità prendono il nome di seni, e sono i seguenti: etmoidale, mascellare, frontale e sfenoidale. Le infezioni di queste sedi sono, nei bambini, ben più frequenti di quanto non si riesca di regola a dimostrare, poiché derivano dalle comuni infezioni virali e batteriche delle alte vie aeree. Si parla in media di una complicazione sinusitica possibile in una percentuale variabile fra lo 0.5% e il 5% delle infezioni delle alte vie respiratorie.

Spesso un fatto allergico può essere alla base e partecipare alla sintomatologia di una sinusite, rendendo quindi più complicata sia la diagnosi che la terapia del fatto acuto. Le infezioni sinusali possono interessare uno o più cavità paranasali, ma è abbastanza frequente trovarsi davanti ad una "pansinusite", cioè ad un interessamento di tutte le cavità contemporaneamente: questo avviene perché fra mucosa nasale e mucosa dei seni paranasali non c’è soluzione di continuità e, anche se esistono meccanismi fisiologici di "ripulitura delle cavità", a volte non c’è modo di spingere le secrezioni che si formano all’interno dei seni a uscire completamente e stabilmente attraverso il forellino (ostio) che, già di piccolo diametro in condizioni di normalità, diventa ancor più ristretto quando, durante l’infiammazione, si ispessisce la mucosa che lo riveste.

Il primo problema della sinusite è quello di sospettarla! Nel bambino i segni che con maggiore frequenza si accompagnano a questa malattia sono:

  • Rinorrea purulenta (cioè emissione dal naso di materiale giallo-verdastro) che perdura oltre 10 – 12 giorni continuativamente (oltre il 75% dei bambini affetti presenta questo sintomo)
  • Risentimento riferito alle orecchie (presente nel 65 – 70% degli ammalati)
  • Tosse persistente, diurna (all’incirca nel 50 % dei bambini)
  • Febbre o febbricola (nel 20% circa dei casi)
  • Cefalea presente in una percentuale bassa (circa il 15 % degli affetti), diversamente da quanto avviene nell’adulto.

Il secondo problema è sapere quando i seni paranasali sono "disponibili" ad ammalarsi. Infatti il seno etmoidale (localizzato dietro la radice del naso) è il primo a pneumatizzarsi (riempirsi di aria), poi seguono i seni mascellari (in età scolare), infine i seni frontali e sfenoidale (in età puberale): di conseguenza esistono sinusiti, in teoria, peculiari per le diverse età. La diagnosi si fa mettendo in evidenza la colata mucopurulenta sul pavimento nasale oppure sulla parete posteriore della gola, associando questi reperti alla clinica, cioè ai sintomi presentati dal bambino e alla storia clinica che si è verificata nei giorni precedenti . La radiografia non è quasi mai strettamente necessaria per porre diagnosi di sinusite: di regola è sufficiente la visita e la corretta valutazione dei segni e dei sintomi. La terapia si fonda sull’uso di antibiotici (di regola per un periodo minimo di 10 giorni e medio di 14 giorni) e sull’uso eventuale di farmaci antiinfiammatori locali per permettere, nei limiti del possibile, una riduzione dell’infiammazione a carico dell’ostio del seno, al fine di consentire un migliore deflusso dell’essudato infiammatorio.

Ovviamente, la rimozione del muco nasale con apposito aspiratore rimane un presidio utilissimo per accelerare la guarigione e ridurre il disagio. Nelle forme "difficili" che ricorrono con frequenza è necessario non limitarsi alla cura dell’episodio, bensì ad approfondire la diagnosi con opportuni accertamenti in ordine a possibili allergie o a possibili fatti concomitanti e favorenti (aumento di volume delle adenoidi, deviazione del setto nasale).

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