Sono la mamma di una bambina di sei mesi. Il mio pediatra (privato) si è stupito che la bimba non avesse fatto l'elettrocardiogramma per prevenire la morte in culla e mi ha detto di farlo. Ho letto però che va fatto a circa venti giorni di vita: adesso avrebbe senso?

La morte in culla o SIDS (Sudden Infant Death Syndrome) è un evento che avviene con incidenza variabile in ogni paese del mondo in particolar modo nei paesi più industrializzati, dove è considerata la prima causa di morte nel primo anno di vita esclusa l'età neonatale.

Tale incidenza è valutata fra lo 0,5 e 1,5 per mille nati vivi. In Italia non sono disponibili dati che comprendano tutto il territorio nazionale ma le ricerche condotte in particolari aree geografiche (Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Trieste e Torino) indicano un'incidenza compresa fra 0,4 e 0,7 per mille nati vivi.

Nel 90% dei casi la SIDS avviene fra il primo ed il terzo mese di vita; un restante 5% entro il sesto e un 5% dei casi fra il sesto e il dodicesimo mese. Pertanto l'età di maggior rischio è nei primi mesi dove ormai a livello mondiale è dimostrato che la postura prona (cioè a pancia sotto) rappresenta il maggiore fattore di rischio.

Oggi pure in Italia viene consigliato, anche attraverso opportune campagne di informazione sia da parte dei Centri SIDS (Lombardia, Piemonte, Toscana) sia dalla Associazione dei genitori "Seed for SIDS", la postura supina (a pancia in su). Anche la posizione sul fianco è da evitare per il possibile e facile passaggio alla posizione prona.

Altri fattori di rischio sono il fumo in gravidanza e nell'ambiente dove vive il neonato e l'elevata temperatura della stanza durante la stagione invernale associata a troppe coperte e/o indumenti. La temperatura ideale è di 18-20 gradi.

Oggi sappiamo che l'evento SIDS è multifattoriale ossia concorrono svariati fattori (piccole malformazioni non rilevabili clinicamente del sistema nervoso centrale e che sono evidenziabili purtroppo a posteriori solo ad una autopsia molto minuziosa, piccole alterazione del sistema nervoso cardiaco, difetti di controllo sul sistema respiratorio e cardiaco, iperattività del sistema vagale associata a malattia da reflusso gastro-esofageo) che, in situazioni limite, possono causare il decesso.

In circa 5% dei casi (Ackerman Novembre 2002) la SIDS può essere legata ad un QT lungo. Il QT lungo è una alterazione del ritmo cardiaco, di cui si conoscono alcune varianti, che può portare a morte improvvisa non solo nell'infanzia ma anche e prevalentemente nell'adulto, specie se giovane. L'esecuzione di un Elettrocardiogramma standard è in grado di svelare tale tipo di aritmia cardiaca. In presenza di tale anomalia la somministrazione di farmaci opportuni è idonea a ridurre tale rischio.

Ora, sebbene la sua bambina abbia sei mesi, è possibile praticare tale esame per escludere tale eventualità. Resta da valutare l'opportunità di screening a livello di popolazione e in tal senso è in corso uno studio coordinato dal Ministero della Salute Italiano. I dati Americani (Ackerman Novembre 2002) per il momento sembrano escludere tale possibilità negli Stati Uniti.

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