Dire a un ragazzo “Tu adesso non lo capisci, lo capirai più avanti…”, che effetto fa? Iniziamo a dire che tu non capisci. Una negazione. Tutti abbiamo più bisogno di affermazioni che di negazioni. E soprattutto un giovane ha bisogno di essere incoraggiato.

Non sei in grado di…, non sei capace, la tua intelligenza non è abbastanza sviluppata per capire. Una sfilza di negazioni che sono sottintese e che, anche se il ragazzo non se ne rende conto, lo influenzano.

Che concetto ha di me il papà, la mamma, il profe che dice che non sono in grado di capirlo? E perché non sono in grado, perché non posso capirlo adesso? Come fa a dire che adesso non posso? Perché? E perché dopo lo capirò? Che cosa succederà che mi farà capire?

Insomma si può capire l’algebra, il regolamento degli scacchi o del basket, si può capire una ragazza difficile, un ragazzo strano, si può capire una versione di Seneca, la guerra in medio oriente, però questo, adesso, non sono in grado di capirlo. Guarda un po’!!

E poi tutto proiettato al futuro. Più avanti lo capirò. Quando? Da adulto, da vecchio, tra un anno, tra sei? Dopo cosa? Mistero!

Forse è meglio incoraggiare e facilitare la comprensione e la ricerca, il buon ragionamento, la conoscenza attraverso il dialogo, Anziché bloccare la conversazione con un giudizio: non puoi adesso, non sei capace.

Gli adulti possono sottovalutare le capacità dei ragazzi di comprendere, oppure non avere pazienza e non dedicare tempo sufficiente per spiegare, con un linguaggio comprensibile per un ragazzo.

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