La mia bambina ha soltanto quattro mesi ed ha gia fatto tre cicli di antibiotico. La sorella maggiore di anni otto è spesso raffreddata ma in maniera lieve e guarisce senza medicinali. Alla piccola, invece, il raffreddore dura più giorni con molto catarro e muco, causando tosse e disturbi respiratori. Non ha mai superato i 37,5° C. di febbre; la piccola prende latte materno. Come possiamo aiutarla a espellere il catarro? I lavaggetti nasali si possono fare smisuratamente o la troppa acqua fisiologica potrebbe irritare le vie respiratorie, gola ecc? Quando e quanto prendere l'antibiotico? Ci sono in commercio gocce per liberare meglio il nasino?
Dalla sua lettera si dovrebbe dedurre che la piccola di quattro mesi non fa altro che prendere le malattie delle prime vie respiratorie (riniti e rinofaringiti) che le porta a casa (contagio intrafamiliare) la sorella più grande. Se è così non c'è da preoccuparsi perché è naturale. Se le prende la grande è evidente che anche la piccola le prenda ed in maniera più forte.
Tre ne prende la sorella e tre ne prenderà, a distanza di due - tre giorni, la più piccola. È inevitabile!!! Una volta infettata, per eliminare il catarro e la tosse, non ci sono farmaci che hanno evidenziato una azione efficace e quelli prescritti normalmente sono in gran parte "consolatori"....per la mamma, ma scarsamente utili per la bambina piccola. D'altra parte la produzione di catarro e la tosse sono dei meccanismi di difesa e quindi non vanno bloccati.
Quello che è strano è che la grande di ben otto anni prende ancora queste forme di rinite o rinofaringite che sono più tipiche dell'età della scuola materna, a meno che invece non soffra di rino-sinusiti. C'è da chiedersi se la grande ha frequentato o no la scuola materna dai tre ai cinque anni: se non la avesse frequentata sarebbe giustificato il fatto che queste malattie le prenda adesso e quindi contagi inevitabilmente la sorella, altrimenti sarebbe un po' eccezionale per l'età di otto anni.
La piccola non ha una capacità di tossire con una espettorazione efficace ed ha difese (immunitarie ed anatomiche) più deboli; e quindi è naturale che le prenda in forma più forte e più a lungo della sorella. Sulla effettiva necessità di antibiotici deve valutare il collega che la segue, di volta in volta.
Sulla ricerca di gocce o sciroppi che siano più efficaci degli altri per asciugare le secrezioni nasali o per diminuire la tosse non è il caso di discutere perché sono farmaci "consolatori" più della mamma che del bambino, e se ne potrebbe benissimo fare a meno ed assistere lo stesso ad una guarigione spontanea dei sintomi, nel giro di una settimana, senza l'uso di queste gocce.
Il problema più delicato è invece sull'uso o no degli antibiotici che, se sono necessari, vanno fatti e con scrupolo e se non lo sono non vanno fatti, ma non si possono dare criteri su quando farli o quando no. Il pediatra deve prescriverli se pensa ed ha dei motivi per credere che la malattia non è virale ma batterica o se dopo alcuni giorni pensa che si sia sovrapposta, alla forma virale, una complicanza batterica.
Altro su: "A quattro mesi ha già fatto tre cicli di antibiotico per espellere il catarro."
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