Sono la mamma di un bimbo di circa 17 mesi. Tre mesi orsono il bimbo ha contratto la sesta malattia ed ha iniziato ad avere frequenti scariche (al massimo 3-4 giornaliere) diarroiche. Si è cercato di porvi rimedio con l'assunzione di fermenti ed una dieta opportuna. Le scariche sono diminuite e le feci pian piano si sono risolidificate. A tutt'oggi continua ad avere alternativamente scariche diarroiche (per intenderci da molli a molto molli) di un color giallastro (al massimo 1-2 al dì). Da cosa può dipendere: dall'alimentazione o altro?
La diarrea in un bambino, peraltro di normale costituzione fisica e con crescita soddisfacente, tenuto conto di una certa variabilità legata al tipo di agente infettivo (virus, batteri o protozoi), alla carica infettante, alla peculiarità dell'organismo del bambino stesso ha, generalmente, un decorso acuto (meno di una settimana) ed è si autolimita. Tuttavia, in molti casi, la mancata o tardiva "eliminazione" dell'agente infettante, oppure il malassorbimento secondario per grave lesione dell'epitelio intestinale od ancora l'ipersensibilità alimentare acquisita possono dar luogo ad una "diarrea protratta" che può determinare un significativo rallentamento della crescita ponderale: si tratta della cosiddetta "sindrome post-enteritica", che riconosce quasi sempre un'eziopatogenesi [N.d.R.: è lo studio delle cause (eziologia) e dei processi patologici che producono una malattia (patogenesi)] non infettiva (poli-ipersensibilità alimentare oppure enteropatia autoimmune).
In effetti, la sensibilizzazione ad allergeni alimentari, per esempio l'ipersensibilità alle proteine del latte vaccino, rientra tra le possibili complicanze della diarrea acuta. In questi casi è indicata una dieta opportuna, che preveda in primo luogo il ricorso a latte "dietetico" (da formule prive di lattosio a formule prive di proteine del latte vaccino o con proteine idrolisate), per un periodo più o meno lungo, in attesa del ripristino della regolarità dell'alvo. Altre volte, specie nel bimbo del primo o secondo anno di vita, la diarrea si presenta con elevata ricorrenza (diarrea cronica aspecifica); si tratta di una condizione frequente ma non perfettamente conosciuta nella sua eziopatogenesi che, spesso, può rendersi evidente in conseguenza di un episodio di diarrea acuta.
Clinicamente il disturbo è tipico: l'alvo è usualmente frequente, ma non perfettamente diarroico, con brevi periodi di quiete e brevi periodi di riesacerbazione. Le feci sono sfatte e contengono residui vegetali, più compatte al mattino e progressivamente più fluide e mucose alla sera. La diarrea cronica aspecifica è una condizione non preoccupante che non si accompagna a rallentamento della crescita e non si avvale di indicazioni terapeutiche utili a modificarla.
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