È da qualche tempo che la mia bambina di cinque anni si nasconde da noi per sdraiarsi per terra, stringere le gambe e strusciarsi con andamento ritmico... Mi chiedo se è possibile che abbia a che vedere con i primi spasmi sessuali, visto che le ho chiesto e mia figlia ha risposto che sente il solletico all'interno della vagina? E io come mamma come posso aiutarla a superare questo momento che lei trova imbarazzante e che le capita anche a scuola?

Gentile signora, non è facile rispondere al suo quesito con i pochi elementi che ci offre. Sarebbe importante sapere da quanto tempo si presentano questi comportamenti, in quali circostanze (ad esempio potrebbero essere messi in atto come "consolazione" di fronte ad una frustrazione subita), in quali momenti della giornata (ad esempio potrebbero essere correlati ad un senso di stanchezza) ecc. In linea generale, credo che, data l'età della sua bambina, vadano prese in considerazione due chiavi di lettura.

La prima inscrive l'autostimolazione dei genitali in una categoria più ampia di comportamenti abitudinari ed "automatici" come il mangiarsi le unghie, il dondolarsi, il torcersi i capelli. Mentre gli adulti attribuiscono agli organi genitali dei significati specifici che nessun altro organo ha, per i bambini essi sono una parte del corpo come un'altra, alla quale forse hanno già imparato a pensare con più o meno naturalezza.

In un'ottica complementare alla prima, occorre ipotizzare che il toccarsi o lo "strusciare" i genitali rispondano ad un bisogno di (piacevole) stimolazione nervosa, cui istintivamente un bambino può far ricorso in momenti di noia (cioè quando si abbassa il potenziale di stimolo/attivazione della situazione in cui si trova) o di sconforto.

Ed ora la sua domanda: "come posso aiutarla ?" Cara mamma, per capire cosa fare in queste situazioni è buona regola individuare le cause piuttosto che soffermarsi sui "sintomi". Provi ad analizzare i comportamenti della sua bambina alla luce degli elementi di comprensione che le ho fornito. In ogni caso ritengo che non sia opportuno far finta di non vedere, sia scuola che a casa.

Non si tratta di far sentire la bambina in colpa o di sgridarla per i suoi comportamenti ma, comprendendo il suo disagio, si può cercare di proporle alcune attività alternative, che saranno diverse a seconda del bisogno a cui rispondono: stimolazione, consolazione ecc... Data l'età della sua piccola, eviterei un approccio verbale al problema volto a far razionalizzare alla bambina quello che sta succedendo ed i significati dei suoi comportamenti.

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