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La Cisto-scintigrafia indiretta si differenzia dalla diretta per la mancata introduzione di un catetere "direttamente" in vescica. È una indagine meno traumatica per il piccolo paziente.
a cura di: Dott. Gianantonio Manzoni (chirurgo pediatra - urologo)
La cisto-scintigrafia indiretta può sostituire la cistografia minzionale? Con la scintigrafia renale sequenziale MAG3 ho letto che è possibile effettuare, in fase finale, una cisto-scintigrafia indiretta (senza utilizzare un catetere). Con questo tipo di esame si può pensare di sostituire la cistografia minzionale?
La Cisto-scintigrafia indiretta si differenzia dalla diretta per la mancata introduzione di un catetere "direttamente" in vescica. È quindi ovviamente una indagine meno invasiva e meno traumatica per il piccolo paziente. Tuttavia devono essere considerati alcuni aspetti fondamentali in quanto non è corretto pensare che possa essere a tutti gli effetti completamente sostitutiva di un esame cistografico (scintigrafico o fluoroscopico) diretto. Per poter eseguire un esame indiretto è assolutamente necessaria la piena collaborazione del bambino/a e quindi generalmente non è tecnicamente possibile eseguirla prima dei quattro anni.
Con questo esame non è assolutamente documentata in maniera adeguata l'uretra maschile e se è importante uno studio anatomico dell'uretra (ad esempio per escludere una valvola uretrale) non può essere utilizzata questa metodica. In pratica quindi si usa la cisto-scintigrafia indiretta per una valutazione del reflusso vescico-ureterale in un controllo a distanza, dopo un periodo di terapia conservativa con una profilassi antibiotica. I risultati ottenuti sono comunque meno specifici dell'esame diretto per i reflussi vescico-ureterali di basso grado (ma il significato clinico di un reflusso vescica-ureterale di basso grado è molto discutibile). Nella nostra esperienza è un esame sempre utilizzato (e ben accettato) nel follow-up dei bambini con reflusso vescico-ureterale sopra i quattro anni.
17/6/2004
24/7/2016
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