Mia moglie è in attesa del secondo figlio e da una ecografia è stato diagnosticato dalla ginecologa al feto un "sospetto doppio distretto rene destro". Di cosa si tratta? Può avere ripercussioni gravi sul nascituro? Cosa dobbiamo fare?

Dal momento che si tratta solamente di un "sospetto" diagnostico prenatale credo che non vi sia alcuna raccomandazione particolare dal punto di vista urologico e che la gravidanza debba essere portata normalmente a termine senza ulteriori indagini. Dopo la nascita dovrà essere ripetuta una adeguata valutazione ecografica (renale e vescicale) per stabilire se è effettivamente presente una duplicità della via urinaria (doppio distretto reno-ureterale).

Questa è la più frequente variazione anatomica delle vie urinarie e nella maggioranza dei casi non si associa ad alcun problema. In pratica è unicamente presente un rene lievemente più grande del controlaterale, associato ad una doppia via escretrice (due bacinetti e due ureteri), con una normale funzione.

Prima dell'avvento della diagnostica ecografica pre-natale, molto spesso queste variazioni anatomiche potevano essere scoperte in età adulta o non essere riconosciute del tutto o talvolta essere rilevate del tutto casualmente. In una ridotta percentuale dei casi, alla duplicità della via escretrice si possono associare dei problemi urinari e tra questi i più comuni sono:

  • reflusso vescico-ureterale (risalita intermittente dell'urina dalla vescica al rene);
  • ureterocele (dilatazione del tratto terminale dell'uretere internamente alla vescica);
  • ectopia ureterale (sbocco anomalo dell'uretere in una sede al di fuori della vescica).

Qualora al controllo ecografico neonatale fosse confermata la duplicità e rilevata una dilatazione evidente di uno o di entrambi i distretti, sarebbe opportuno iniziare una profilassi antibiotica precauzionale per evitare il possibile rischio di una infezione delle vie urinarie e successivamente eseguire degli ulteriori accertamenti diagnostici più specifici.

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