svezzamento neonati pappaCon il termine di svezzamento o divezzamento si intende il passaggio da un'alimentazione esclusivamente lattea ad un'alimentazione mista in cui si introducono nella dieta i cibi solidi. Attualmente si consiglia di iniziare a svezzare nel periodo compreso tra 4 e i 6 mesi di vita. Uno svezzamento troppo anticipato può far correre al bimbo sostanzialmente due rischi: quello del sovrappeso, per un'eccessiva introduzione di calorie, e quello di sviluppare intolleranze alimentari e/o allergie.

Il brodo vegetale nello svezzamento

La base della prima pappa è il brodo vegetale: l'acqua, infatti, è un eccellente "veicolo" per trasportare le sostanze nutritive attraverso lo stomaco e l'intestino (facilitando in tal modo l'organismo ad assimilare meglio gli alimenti) e costituisce una buona fonte di sali minerali e vitamine che le verdure disperdono nel brodo durante la cottura.

All'inizio si adopereranno carote e patate per poi passare, nel corso dei mesi, ad altre verdure come zucchine, lattuga, sedano, carciofi, fagiolini, nella sequenza che la stagione indicherà. Una comoda e pratica alternativa alle verdure fresche è rappresentata dagli omogeneizzati di verdure che, aggiunti all'acqua calda, permettono di preparare rapidamente il brodo vegetale. Le verdure in vasetto offrono inoltre la garanzia di essere esenti da concimi chimici e fertilizzanti, di essere raccolte in piena maturazione e di essere estremamente digeribili, grazie al processo di frantumazione finissima delle fibre a cui sono sottoposte.

La prima pappa nello svezzamento

Al brodo vegetale viene aggiunta la crema di riso, il cereale più indicato per la sua elevata digeribilità e perché scarsamente allergizzante. Dopo due - tre giorni sarà la volta della carne, un alimento insostituibile non solo per il suo contenuto proteico, ma anche per l'apporto di ferro, quest'ultimo presente nella forma più facilmente assorbibile dall'organismo.

All'inizio si propongono carni bianche come agnello, coniglio e tacchino e, successivamente, pollo, vitello e manzo. Anche in questo caso andranno preferiti gli omogeneizzati che sono molto più digeribili rispetto alle comuni preparazioni domestiche, danno garanzia di sterilità e igiene, e assicurano l'assenza di sostanze estranee potenzialmente nocive (come estrogeni, antibiotici, contaminanti, conservanti ecc.).

Completa la pappa con un cucchiaino di olio extra vergine di oliva, un vero concentrato di vitamina E, calorie e acidi grassi essenziali, ed un cucchiaino di grana oppure di parmigiano-reggiano ben stagionato, ricco di calcio, fosforo e di proteine facilmente assimilabili. Per finire il pasto si può offrire la frutta che regala al bebè un'ulteriore dose di vitamine, zuccheri, sali minerali e fibre, quest'ultime in grado di regolarizzare l'intestino. La prima frutta è sicuramente la mela o la pera, omogeneizzata o grattugiata.

La seconda pappa nello svezzamento

Dopo circa un mese dall'introduzione della prima pappa è possibile inserirne una seconda, che sostituirà la poppata della sera. Vediamo allora in dettaglio che cosa è possibile aggiungere di nuovo: innanzitutto si può offrire il passato di verdure passando al setaccio la verdura usata per preparare il brodo e aggiungendone uno - due cucchiai alla pappa.

Poi alla crema di riso si possono affiancare altri cereali: prima il mais e tapioca e, successivamente, quelli contenenti il glutine come il frumento, l'orzo, l'avena. Ma la grande novità, che diversifica questa seconda pappa dalla prima, è l'introduzione del formaggio che apporta, come la carne, proteine di elevato valore biologico e il calcio, indispensabile per irrobustire ossa e scheletro. Si può iniziare con formaggi magri quali la ricotta o con i formaggini per bambini in vasetto, ipolipidici (cioè a ridotto contenuto di grassi), privi di polifosfati e arricchiti con vitamine A ed E.

Da ricordare che in commercio esistono pappe già pronte, ben equilibrate dal punto di vista nutrizionale, con ingredienti (carne, cereali, verdure, olio) sicuri e garantiti, molto pratiche poiché richiedono solo l'aggiunta di acqua calda o una breve cottura, e che rappresentano perciò una soluzione ideale quando si è in viaggio o in vacanza.

Allargare i suoi orizzonti alimentari fra i sei e i dodici mesi di vita

Con il progredire dello svezzamento il bambino potrà introdurre nella sua dieta nuovi alimenti:

  • Cereali, sotto forma di farine, semolini e pastine. Verso gli otto mesi, con l'arrivo dei primi dentini, si potrà variare la loro consistenza passando alle prime pastasciuttine.
  • Pesce, che apporta proteine nobili pari, per qualità, a quelle della carne con il vantaggio di essere molto più digeribili (perché contenenti meno tessuto connettivo). Il pesce inoltre è un alimento ricco di sali minerali (ferro, fosforo e calcio), di vitamine (A, D, PP, B1 e B2) e di grassi polinsaturi, questi ultimi di fondamentale importanza per lo sviluppo della retina e del sistema nervoso centrale.
    Si può iniziare a somministrarlo dalla fine del settimo mese. Il pesce è un alimento che richiede molto impegno nella scelta, nella pulizia e nella cottura.Ecco allora che, per evitare il rischio di lasciare qualche lisca e per avere la garanzia di qualità e di sicurezza igienica, è consigliabile usare gli omogeneizzati di pesce a base di merluzzo, orata, salmone o trota.
  • Prosciutto cotto, dal settimo mese, naturale, cioè senza conservanti e coloranti, meglio quindi in forma omogeneizzata.
  • Uovo, da proporre dal nono mese, iniziando a far assaggiare il tuorlo (preparato alla coque) proponendo all'inizio solo alcuni cucchiaini da aumentare gradatamente fino ad arrivare al tuorlo intero. Va inserito una o due volte alla settimana, al posto di carne, formaggio o pesce. L'albume invece, potenzialmente allergico, va introdotto nell'alimentazione solo dopo il primo anno di età.
  • Legumi (fagioli, ceci, lenticchie e piselli), ricchi di proteine simili a quelle della carne, e che rappresentano una buona fonte di minerali e vitamine. Possono essere inseriti dall'inizio dell'ottavo mese, passati e senza buccia.
  • Verdure a nove mesi fa il suo ingresso il pomodoro, ortaggio finora tenuto lontano dai brodi vegetali per il suo potere allergizzante
  • Frutta è possibile proporre gli agrumi a partire dai nove mesi e, gradualmente, tutta la frutta di stagione.

È opportuno sottolineare che, in qualsiasi momento del processo di divezzamento, andrà sempre garantito un adeguato apporto di latte (con latte di proseguimento e/o con yogurt) pari circa a 500 ml al giorno, soprattutto in funzione dell'elevato fabbisogno di calcio tipico di questa età.

Altro su: "Lo svezzamento dei neonati: i consigli del Pediatra"

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