Mio figlio di età inferiore ai 2 anni, si ammala frequentemente, con problemi riguardanti il sistema respiratorio, stati d'asma, che però il ns. pediatra dice che non sono tali, ogni 15 gg. il bambino è malato, il pediatra gli segna sempre cure momentanee, e il piccolo continua ad ammalarsi. La nostra fiducia nel Pediatra è in crisi, ditemi voi cosa devo fare, perché noi siamo disperati... grazie
Abbiamo da questa domanda il pretesto per due risposte, la prima tecnica e la seconda sul piano umano (che in fondo è parte imprescindibile del lavoro del medico).
Risposta tecnica: effettivamente, un episodio di malattia ogni 15 giorni in un bambino di questa età (va al nido?) genera qualche sospetto, a maggior ragione se si trattasse di crisi asmatiche (ma potrebbero essere laringiti, che pure danno difficoltà respiratoria che impressiona i genitori). Rimandiamo a risposte già date ("infezioni ricorrenti") le valutazioni preliminari da eseguire e gli accorgimenti da tenere. Se poi si confermasse un problema di asma recidivante, le possibilità di terapia sono numerose.
Sul piano umano, dalla lettera traspare con evidenza un problema di fiducia nei confronti del Pediatra curante. Ciò non sorprende: il ricorrere di episodi di malattia in un bambino piccolo generano nella famiglia uno stato di angoscia e di preoccupazione che incrina il rapporto con il medico, insinuandosi il dubbio di una diagnosi non corretta o di una terapia inadeguata.
In queste situazioni, la strada più giusta è quella di chiedere un secondo parere, magari come approfondimento presso un centro specializzato. Attenzione, però! Tutto deve essere fatto lealmente, parlandone con sincerità al Pediatra e, anzi, chiedendogli indicazioni in proposito. In questi termini, anch'egli sarà partecipe del problema e, quando poi la situazione sarà chiarita, il rapporto fra voi ne uscirà rafforzato. Viceversa, il consulto "di nascosto" è pericolosissimo: distruttivo per il medico, non risolve (anzi, amplifica) i dubbi della famiglia.
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