Mia figlia di cinque anni ha già avuto sei volte la broncopolmonite, alcune conseguenti a malattie infettive, altre dopo semplici raffreddamenti, le ultime due volte nell'arco di un mese. Vorrei sapere se ci sono esami specifici o altro per cercare di prevenirle. Il pediatra sostiene che, avendo avuto la prima a solo un anno e mezzo, la situazione è nella norma essendo debole di polmoni. E' vero?

La lettura della domanda in questione apre una serie di interrogativi che non possono prescindere dal disporre di notizie molto più approfondite di quelle che il genitore che invia il quesito ha fornito. Mancano dati riguardanti almeno:

  • l'evidenza radiologica di queste broncopolmoniti (tutte le volte c'è stato addensamento radiologicamente dimostrabile oppure la diagnosi è stata fatta solo attraverso l'ascoltazione di rantolini fini al torace, più o meno diffusi o localizzati?)
  • la localizzazione delle stesse (stesso segmento polmonare o segmenti diversi?)
  • l'età della piccola paziente quando si è ammalata
  • i sintomi di esordio
  • la ripetitività degli episodi (a parte gli ultimi due, verificatisi in un mese)
  • l'eventuale co-patologia, cioè presenza di una "malattia" di base che rende il bambino più soggetto ad ammalare di forme di questo genere
  • quali malattie infettive sembrano essere state la causa di episodi di broncopolmonite
  • quale è stata la terapia effettuata (antibiotico e suo dosaggio) e per quanto tempo è stata condotta la stessa.

Prima di tutto bisogna ricordare che la broncopolmonite è una malattia frequente in pediatria: e da quando è altrettanto frequente l'uso della radiografia, non come esame mirato (cioè effettuato con finalità diagnostiche su forte sospetto clinico) ma anzi richiesto anche in assenza di segni clinici suggestivi per un fatto respiratorio delle basse vie respiratorie in atto, magari in caso di sola febbre alta senza sintomi respiratori, è evidente che spesso ci si può trovare davanti a diagnosi radiologiche che hanno ben poca importanza clinica e prognostica.

Forse parte degli episodi riportati dal genitore rientrano in questa categoria di "broncopolmoniti", e di conseguenza (pur in mancanza di dati, come dicevo prima) si può pensare che le broncopolmoniti evidenziatesi dopo "raffreddamenti" possano essere forme virali, che solitamente non sono particolarmente importanti nel bambino immunocompetente (quindi sano e capace di reagire adeguatamente ad una aggressione di agenti infettanti).

Esami specifici per valutare la situazione: penso che sia logico controllare lo stato immunitario della paziente, ed escludere la presenza di malattie non note che possano essere causa di ripetitività di questi episodi. A questo proposito ricordo alcuni stati patologici che sono causa di polmonite ricorrente:

  • fibrosi cistica (è una malattia ereditaria) alterazioni dell'immunità (cioè della produzione di anticorpi, per intendersi)
  • alterazioni della funzione dei globuli bianchi (quelle cellule del sangue deputate alla difesa contro aggressioni da parte di microrganismi patogeni)
  • alterazioni anatomiche del polmone (che comunque possono essere sospettate dal Radiologo durante la lettura di una radiografia)
  • inalazione di un corpo estraneo reflusso gastro-esofageo.

Evidentemente, nel caso di sospetto di una delle condizioni appena elencate, è doveroso impegnarsi in uno sforzo di approfondimento diagnostico Non penso di essere d'accordo con la conclusione del Collega (ma, ripeto, i dati a disposizione sono molto scarsi per farsi un'idea della condizione della piccola paziente) che dice "avendo avuto la prima a solo un anno e mezzo la situazione è nella norma essendo debole di polmoni".

Riguardo poi alla prevenzione dei fatti broncopolmonitici, penso che prima di tutto sia necessario (se non è già stato fatto, e magari non riferito nella lettera di domanda) inquadrare correttamente il problema con indagini di laboratorio e radiologiche, dopodiché l'atteggiamento da tenere potrà essere definito in base ai risultati delle analisi mirate.

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