Come si cura e in cosa si differenzia dalla polmonite batterica la polmonite virale: ho saputo di un caso e mi sono incuriosita (per meglio dire, preoccupata...)
Va subito detto che di fronte ad un focolaio broncopolmonare (polmonite o broncopolmonite) di un bambino la certezza assoluta che sia batterico o virale si raggiunge raramente. Pertanto, fino ad ora, la terapia di una polmonite è sempre empirica e basata sulla somministrazione di antibiotici (a cui sono sensibili solo i batteri e non i virus).
Sono accettati come utili, per un orientamento del medico sulla origine virale o batterica, molti elementi, ma solo in pochi casi si può dire che la causa è certamente batterica o certamente virale. Tali criteri sono clinici, radiologici, di laboratorio, epidemiologici ed anche retrospettivi (sulla risposta o meno alla terapia antibiotica). Quindi molti fattori concorreranno a far propendere per una causa (batterica o virale) e tra essi possiamo ricordare:
- età del paziente (sotto i 3 mesi, dai 3 mesi ai 5 anni e sopra i 5 anni)
- presenza o assenza di febbre
- tipo di esordio (ad esempio dopo una banale infezione delle prime vie aeree oppure presenza o meno di difficoltà respiratorie)
- interessamento di un intero lobo polmonare o presenza di un focolaio più piccolo
- coesistenza o meno di versamento pleurico
- aspetto radiologico del focolaio
- alterazione o meno degli indici infiammatori come la velocità di eritrosedimentazione (VES) e la PCR (proteina c reattiva)
- numero dei globuli bianchi e formula leucocitaria
- agglutinine fredde (anticorpi che l’organismo produce contro il Mycoplasma, un germe che può causare la polmonite) presenti o no
- altri esami del sangue più sofisticati (titoli anticorpali o emocolture)
- presenza di epidemie in comunità (scuola materna ecc.).
In un certo numero di casi di polmonite si raggiunge una "quasi certezza" sulla origine virale o batterica della forma ed in certi casi anche del tipo di batterio o virus in causa (Mycoplasma, Pneumococco, Legionella, Virus Influenzale, ecc.). Quindi dire che un bambino ha un "focolaio broncopolmonare" significa (da solo) molto poco per quanto riguarda l’agente causale poiché vanno precisati altri elementi (gravità, estensione, indici di infiammazione, ulteriori dati di laboratorio ed altri fattori ancora).
Nella comune pratica pediatrica è comunissimo il riscontro di piccoli focolai broncopolmonari (spesso in seguito a banali forme infettive delle prime vie aeree come rinofaringiti ecc.) che non sono affatto gravi, mentre le forme di una certa gravità sono, per fortuna, molto più rare.
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