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Gli esami del sangue in gravidanza sono indispensabili per la salute sia della mamma che del bambino. L'elenco degli esami di screening da eseuire durante la gravidanza.
a cura di: Dott.ssa Orietta Scattolin (pediatra)
Durante la gravidanza vengono abitualmente descritti dal ginecologo alcuni esami, allo scopo di controllare che l'organismo della mamma si "adegui" in modo corretto alla gravidanza, che tutto proceda bene e per rilevare subito eventuali problemi che possono insorgere. Alcuni valori, inoltre, si modificano notevolmente durante l'arco della gravidanza ed è importante che gli esami vengano ripetuti, in modo da valutarne l'evoluzione.
La determinazione del gruppo sanguigno viene di norma eseguita all'inizio della gravidanza. Se il Fattore Rh è negativo diventa poi necessario eseguire il test di Coombs indiretto: se quest' ultimo è negativo lo si ripete comunque periodicamente, se è positivo va monitorato attentamente il feto durante tutta la gravidanza perchè la positività significa che nel sangue materno ci sono anticorpi anti-Rh, cioè contro il sangue del feto. Si consiglia tuttavia il test di Coombs indiretto anche nelle donne Rh positive, all' inizio della gravidanza, perchè potrebbero essersi sensibilizzate ad altri antigeni del sangue, anche se questa situazione è più rara.
L'emocromo rileva il numero di piastrine presenti nel sangue, il numero totale dei globuli bianchi e la loro distribuzione nei vari gruppi, il numero e il volume dei globuli rossi e dosa l'emoglobina (che ci dice se la mamma è o no anemica) e l'ematocrito, che segnala quanto è diluito il sangue. E' un esame fondamentale e viene ripetuto più volte durante la gravidanza.
La glicemia esprime la concentrazione di glucosio nel sangue, che viene monitorato per cercare di evitare il diabete gravidico. Va ripetuto periodicamente. Verso la 27° settimana viene eseguita la Piccola curva da carico di glucosio: si misura la glicemia a digiuno, quindi si fanno bere 50 gr di glucosio e si rivaluta la glicemia dopo un' ora. Questo test serve per evidenziare precocemente la comparsa di intolleranza agli zuccheri. Se risultassero alterazioni a questo test si esegue la Grande curva, che da una diagnosi certa di diabete gestazionale.
La creatininemia è un indicatore della funzionalità renale; un suo aumento può indicare la difficoltà dei reni di adattarsi al maggior carico di lavoro a cui la gravidanza li costringe.
Le transaminasi indicano il buon funzionamento del fegato, che non ha bisogno di particolari "riadattamenti" durante la gravidanza, ma è un organo talmente importante che anche i piccoli squilibri possono riflettersi a livello generale.
Il ferro è indispensabile per i globuli rossi per poter trasportare l'ossigeno e lo si può tener monitorato attraverso tre esami:
L'alfa-fetoproteina è una sostanza normalmente prodotta dal feto e rilevabile sia nel sangue materno che nel liquido amniotico. Un suo aumento è indice di verosimile malformazione del sistema nervoso del feto. La 16° e 17° settimana di gestazione sono il momento più indicato per l'esecuzione di questo esame.
I fattori della coagulazione si controllano verso la 32° settimana. Nella donna in gravidanza l'equilibrio dell'assetto di coagulazione è instabile e va controllato in prospettiva delle perdite di sangue che si verificheranno al momento del parto.
Per quanto riguarda la rosolia, inoltre, è assolutamente consigliato di arrivare alla gravidanza già protette, cioè vaccinate.
Esame delle urine e urinocoltura vanno eseguiti spesso, perchè forniscono molte informazioni; una presenza di albumina fa subito sospettare una scarsa funzionalità renale, mentre la presenza di glucosio fa pensare all'insorgenza di un diabete gravidico; l' aumento dei leucociti è indicatore di un' infezione delle vie urinarie, confermata poi dall' urinocoltura.
Il tampone vaginale si esegue per la ricerca dello streptococco beta-emolitico che da un infezione asintomatica ma, al momento del parto, può infettare il neonato. Tute le donne risultate positive devono perciò fare una terapia antibiotica alcuni ginecologi lo consigliano già in gravidanza, altri durante il travaglio. Una terapia antibiotica viene eseguita anche sul neonato.
Le donne che non presentano fattore di rischio possono eseguire questi esami non invasivi, che hanno però il limite di esprimere solo una percentuale di rischio e solo alla Sindrome di Down (trisomia 21) e alla Sindrome di Edwards (trisomia 18); essi non danno inoltre alcuna certezza diagnostica. Se la percentuale di rischio evidenziata da questi test è alta è poi consigliata la Amniocentesi.
Esistono vari esami di screening (Primo test, Duo test, Triplo test) che si basano sulla concentrazione di alcune sostanze nel sangue materno. A questo prelievo può essere abbinata l'osservazione della "translucenza nucale" con un' ecografia da eseguire tra l' 11° e la 14° settimana, particolarmente utile per la diagnosi prenatale di S. di Down.
30/8/2010
11/9/2017
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