Quali complicazioni può dare l'ernia inguinale? A mio figlio è stata diagnosticata, ma lui sembra stare perfettamente bene.

L'ernia è la protrusione del contenuto di un compartimento corporeo attraverso la parete che di norma lo racchiude ovvero, in altre parole, la fuoriuscita di visceri attraverso una apertura normalmente chiusa (canale inguinale, ad esempio) o una lacerazione. Le ernie (o cedimenti) e gli idroceli sono le anomalie di una certa entità più comuni nei bambini. L'ernia inguinale più frequente nella prima e seconda infanzia è l'ernia inguinale indiretta (congenita - infantile).

Le ernie sono presenti nell'1 - 3% dei bambini. Il sintomo che si evidenzia è di solito un rigonfiamento all'inguine per un tratto variabile in discesa verso lo scroto o le grandi labbra. La protuberanza può essere continuamente presente o comparire solo con l'aumento della pressione endoaddominale, per esempio dopo pianto o "spinta" per la defecazione o tosse. L'ernia di solito scompare quando il lattante si rilassa con il biberon o, nel bambino più grande, quando è in posizione sdraiata.

La diagnosi nella prima infanzia si può fare anche in base alla sola anamnesi, anche se mancano segni obiettivi. Qualora i genitori apprezzino il rigonfiamento sopradescritto è necessario sottoporre il bambino ad una visita chirurgica: il chirurgo valuterà la riducibilità dell'ernia (cioè la possibilità di ricondurre spontaneamente il materiale fuoriuscito entro la porta erniaria) e deciderà di intervenire o meno, valutando la possibilità di un testicolo retrattile o altra anomalia.

Le ernie inguinali non complicate nel bambino difficilmente provocano dolore, il dolore inguinale è più spesso segno di una patologia dell'anca. Se la tumefazione persiste e non si riduce con il cambio di posizione, il piccolo paziente deve essere portato immediatamente ad una visita chirurgica d'urgenza per la possibilità di strozzatura dell'ernia. Questa è la complicazione più temibile: l'intestino si incastra nella porta erniaria e non riceve più sangue, con conseguente necrosi (morte tissutale). Il trattamento è l'erniorrafia (letteralmente "cucitura dell'ernia"), cioè un vero e proprio "rammendo" della parete. I rischi che l'ernia si manifesti da entrambi i lati sono aumentati se: l'età è inferiore ad un anno, c'è una storia di idrocele bilaterale, c'è un funicolo spermatico ispessito o nel sesso femminile sotto i 5 anni di età. I cinti erniari sono controindicati e si ritiene che potenzino il rischio di strozzatura. La prognosi successiva all'intervento è eccellente, le recidive sono inferiori all'1%.

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