In una gravidanza iniziata senza problemi non esiste alcun motivo medico per rinunciare ad avere rapporti sessuali. Molte donne erroneamente ritengono, ancora oggi, che fare l'amore, soprattutto nei primi mesi di gestazione, possa provocare danni al feto o addirittura possa favorire la comparsa di aborto. In realtà, all'interno della pancia della mamma, il bambino è ben protetto dal liquido amniotico, dal sacco amniotico e dalle resistenti pareti uterine. Inoltre il canale cervicale (la parte inferiore dell'utero che sbocca poi in vagina), anche se può venire sollecitato dall'atto sessuale, è piuttosto robusto ed ha il suo ingresso sigillato da un tappo di muco. E neppure lo sperma può provocare alcun danno poiché le abbondanti secrezioni vaginali tipiche dei nove mesi della maternità impediscono agli spermatozoi e ad eventuali germi di arrivare all'interno dell'utero.

Piuttosto l'unico accorgimento da seguire è quello di condurre il rapporto sessuale con dolcezza, soprattutto in quei giorni che corrispondono al periodo nel quale, di regola, sarebbero dovute comparire le mestruazioni. Questo perché l'utero, in quello spazio di tempo, può avere delle contrazioni che potrebbero accentuarsi se la stimolazione sessuale fosse troppo violenta.

Occorre inoltre sapere che, nei primi mesi di gravidanza, è normale, per motivi ormonali e psicologici, un calo del desiderio sessuale mentre nel secondo trimestre è frequente un aumento della libido. Solo verso il settimo mese è possibile che nuovamente si attenui la voglia di fare all'amore.

Fino adesso abbiamo parlato di una gravidanza decorsa senza alcun problema: l'astensione dai rapporti sessuali è invece d'obbligo nel primo trimestre se la donna ha avuto in precedenza un aborto spontaneo oppure se si trova nelle settimane immediatamente successive ad una minaccia d'aborto.

Nel terzo trimestre invece la proibizione riguarda le donne con una placenta previa (che si è, in altre parole, posizionata in prossimità del collo dell'utero) oppure quelle in attesa di gemelli o, ancora, se esiste un reale rischio di parto prematuro. In quest'ultima fase della gestazione solitamente la sessualità viene naturalmente indirizzata verso coccole e affettuose tenerezze, cercando di assumere posizioni che non esercitino pressioni fastidiose sul ventre della futura mamma.

Infine una curiosità: la diffusa convinzione che le spinte del pene possano favorire l'inizio del travaglio è confermata dalla scoperta che nello sperma è contenuta una sostanza, la prostaglandina (la stessa che, sotto forma di gel, viene utilizzata in sala parto per indurre il parto) che è in grado di stimolare l'avvio delle doglie, ma solo quando la gravidanza è arrivata a termine.

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